Abitazione inclusiva: 2 progetti in cui il design universale crea ambienti flessibili e aperti a tutti

di Alessandra Brignolo

Abitazione inclusiva: 2 progetti in cui il design universale crea ambienti flessibili e aperti a tutti
Foto di Davide Canton

Uno spazio flessibile, adattabile e aperto a tutti sono i cardini del design universale che ha per obiettivo fornire l’indipendenza alle persone con fragilità

Negli ultimi decenni del ventesimo secolo la Comunità Europea prima e l’Italia poi, hanno emanato leggi volte all’eliminazione delle barriere architettoniche per garantire, a diversi livelli, l’accessibilità degli edifici a persone con fragilità. Attualmente, dopo svariate riflessioni e programmi di studio, si considera superata la mera applicazione della legge al progetto e ci si è mossi verso un approccio di tipo culturale, che coniuga agli aspetti tecnici una progettazione basata sull’individuo ispirandosi ai principi di inclusività e di uguaglianza.

Accessibilità

L’esistenza di barriere di varia natura può essere un ostacolo a individui più sensibili a problematiche, anche momentanee, di tipo fisico, mentale o sensoriale, impedendone l’indipendenza e la partecipazione attiva alla vita domestica. «Per progettare un’abitazione per una persona con esigenze differenti sono partito basandomi sui principi dello Universal Design – spiega l’architetto Alessandro Pagani di Como -, equità, flessibilità, semplicità, percettibilità, tolleranza all’errore, contenimento dello sforzo fisico, misure e spazi sufficienti». L’abitazione è accessibile quando corrisponde alle esigenze delle persone con maggiori difficoltà. Ad esempio, per una persona su sedia a rotelle è necessario considerare uno spazio libero di 150 cm di diametro per potersi girare a 360 gradi, mentre per il passaggio frontale sono necessari almeno 100 cm.

Arredo

Ogni persona ha esigenze, sfide e preferenze diverse e l’arredo deve essere studiato a misura dei bisogni di chi vive nell’ambiente domestico. Elementi ergonomici, estremamente pratici e funzionali, ma anche esteticamente attraenti sono la conquista di una progettazione ricercata e inclusiva. Possibilmente con spigoli arrotondati e posizionati a un’altezza da terra che sia congeniale alla motilità della persona, sono solo alcune caratteristiche da considerare. «Progettare inserendo elementi accessibili a tutti dovrebbe essere una consuetudine – spiega l’architetto Valentina Favaretto di 3ndy Studio di Vigonovo in provincia di Venezia -, perché quando si varca la soglia della tarda età si comprende come prodotti ergonomici possano fare la differenza e consentire l’indipendenza anche con difficoltà motorie». Inoltre, i materiali devono essere scelti per le loro caratteristiche di resistenza, antisdrucciolevolezza e di facile pulizia.

Domotica

La domotica permette di migliorare la qualità della vita negli ambienti domestici. Grazie all’integrazione di elettronica e informatica, una casa intelligiente introduce sistemi per l’automazione, l’illuminazione, la climatizzazione degli ambienti e la safety and security, riuscendo ad alleggerire molte operazioni quotidiane grazie a un controllo da remoto, da cellulare e comando vocale. Studiata sulla base delle potenzialità del fruitore, è importante scegliere quali dispositivi automatizzare evitando un sistema sovraccarico che comporterebbe disagi invece di benefici.

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La casa di Ale

di Alessandro Pagani

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Foto di Davide Canton

Noob no obstacles home

dello Studio 3ndy

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Articolo pubblicato su 100 Idee per Ristrutturare di novembre 2023

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