Filomuro: 3 idee per dividere con discrezione grazie a serramenti (quasi) invisibili
Le porte filomuro sono tra le soluzioni più apprezzate nei progetti contemporanei: la loro discrezione e linearità contribuiscono a rendere gli interni più ordinati, armoniosi e raffinati
In un progetto di interior design i dettagli fanno la differenza, soprattutto quelli che, pur restando invisibili, trasformano radicalmente lo spazio. Le porte filomuro rappresentano una soluzione elegante e attuale che esalta la purezza dei volumi, conferendo continuità e armonia alle pareti.
Tecnologia
L’effetto “a scomparsa”, che rende lo spazio più fluido, è possibile grazie alla particolare conformazione delle porte filomuro. Il telaio, realizzato in alluminio estruso, è progettato per essere installato a filo con la muratura o con il cartongesso e successivamente rasato e rifinito insieme alla parete. Come sottolinea l’architetto Andrea Benedetti: «La porta filomuro è un dettaglio architettonico che richiede la predisposizione già in fase di costruzione e deve quindi essere concepita contestualmente al progetto». L’anta, priva di stipiti e cornice, è movimentata da cerniere a scomparsa regolabili che permettono di correggere eventuali disallineamenti dovuti ai movimenti della struttura o all’usura, garantendo la perfetta chiusura. Il risultato è una porta percepita come parte integrante della superficie muraria.
Soluzioni progettuali
Le porte filomuro si adattano sia a interni minimal, dominati dalla purezza delle linee, sia a spazi più complessi, dove la porta può diventare un elemento nascosto o decorativo. «Nei nostri progetti abbiamo optato per soluzioni non invasive, quasi invisibili, per non rubare la scena all’edificio – spiega l’architetto Ignazio Buscio –. Le porte filomuro si fondono con la muratura, consentendo una lettura pulita degli spazi». In una zona giorno, possono mantenere ordine visivo nascondendo ripostigli o vani tecnici; in camera da letto rendono discreto e raffinato l’accesso a cabina armadio o bagno. Sono ideali anche in ambienti piccoli, dove la continuità delle superfici amplia la percezione dello spazio. In ingressi o corridoi, invece, possono offrire un colpo d’occhio minimalista oppure essere tinteggiate come pareti e soffitto per un effetto “scatola” di grande impatto.
Pro e contro
Optare per una porta filomuro significa privilegiare la pulizia formale. Non ci sono elementi sporgenti – a eccezione delle maniglie, che possono comunque essere a scomparsa – e la possibilità di personalizzare il pannello offre massima libertà progettuale e decorativa. L’anta può mimetizzarsi tinteggiata o rivestita con la stessa finitura della parete, oppure trasformarsi in dettaglio d’effetto con una carta da parati fantasiosa o con materiali come legno, vetro, specchio o pannelli tridimensionali. Occorre però considerare anche alcuni aspetti: oltre a richiedere un budget più elevato, l’installazione risulta più complessa rispetto a una porta tradizionale e necessita di maestranze qualificate, così come di una manutenzione accurata per preservare estetica e prestazioni nel tempo.
Articolo pubblicato su 100 Idee per Ristrutturare di ottobre 2025
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