Il guscio della casa: tre idee per realizzare un involucro edilizio innovativo ed efficiente
Come caratterizzare l’involucro edilizio? Geometria, colore, materiali: le scelte progettuali studiate ad hoc su facciate, tetti e finestre aggiungono performance
L’involucro edilizio è un elemento architettonico che delimita e conclude perimetralmente l’organismo costruttivo e strutturale. La sua funzione è quella di mediare, separare e connettere l’interno con l’esterno, ma esso è anche un’entità, che delimita e identifica gli spazi esterni circostanti. Molti gli elementi che contraddistinguono l’involucro, tra cui la facciata, il tetto e i serramenti.
Dialogo tra forme e volumi.
La geometria del lotto condiziona molto spesso la forma dell’edificio, che genera l’articolazione progettuale dei vari ambienti. Le linee di falda possono avere diverse geometrie e forme, in modo da conferire un aspetto sia estetico sia funzionale. Quando l’intervento prevede un edificio con due corpi di fabbrica distinti, può svilupparsi un approccio progettuale inusuale, ricco di potenzialità. «I due corpi dell’edificio sono entrambi a doppia falda a capanna e hanno linee di falda parallele: il corpo minore, disassato rispetto al corpo maggiore, ha una copertura asimmetrica pensata per conferire movimento al sistema», racconta l’architetto Valeria Federighi dello Studio Wworks DesignBuild. Inoltre, l’inserimento strategico di finestre da tetto, Velux nel progetto dell’architetto Federighi, crea fessure di luce strategiche verso l’esterno e la natura circostante.
Materiali.
Per dare caratterizzazione al progetto dell’involucro si lavora quindi sulle geometrie formali dell’abitazione, ma anche sui materiali moderni come la lamiera color antracite, i mattoni antichi, il legno, in un continuo gioco tra moderno e antico, rustico e urbano, tra le zone più esposte e più raccolte e tra il dentro e il fuori, nell’ottica di creare un dialogo organico tra interno ed esterno, tra la villa e il paesaggio circostante. I materiali riescono a scandire anche il ritmo dei prospetti: nella residenza progettata dall’architetto Aretusi a Roseto degli Abruzzi, la verticalità delle doghe di rivestimento, intervallata dal posizionamento libero delle porte e porte finestre, crea un effetto funzionale, ma anche scenografico. Inoltre, il tetto a due spioventi, traslando sull’asse principale del colmo, permette alle due unità un’ubicazione sfalsata. Questa scelta regala privacy a ognuno dei moduli che riescono a mantenere l’identità di un’abitazione singola e immersa nel verde.
Tonalità.
Anche il colore lascia la sua impronta. In un involucro edilizio, è spesso determinato dalle relazioni che le facciate devono instaurare con il contesto. Il rivestimento è lo strato più esterno dell’edificio che non determina però solo l’estetica della facciata. A continuo contatto con gli agenti atmosferici, i prodotti di finitura hanno un ruolo importante di protezione degli strati sottostanti di rasatura del fondo, dell’intonaco e anche dei muri perimetrali. Diversi gli effetti, oltre che cromatici, che si possono ottenere: il liscio, simile a un marmorino veneziano, il ruvido dove è evidente la granulometria, il colore vibrante che dà un effetto nuvolato, grazie ai prodotti utilizzati a base di calce e silicati. O l’effetto di colore uniforme che ha un’alta concentrazione di resine che formano un film in aderenza al supporto. Ad esempio, nel progetto di Sea Breeze sulla spiaggia di Camber Sands nell’East Sussex, l’involucro è sigillato e rifinito esternamente in cemento spatolato con pigmento rosa, colore che caratterizza fortemente l’edificio
Articolo pubblicato su 100 Idee per Ristrutturare di Settembre 2022
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