Affaccio sul cortile: tre soluzioni per rinnovare antiche case di ringhiera

di Elena Fassio

Affaccio sul cortile: tre soluzioni per rinnovare antiche case di ringhiera

Romantica e retrò, la casa di ringhiera cambia volto ma non passa di moda, con spazi smart che uniscono fascino, sicurezza e comfort abitativo

Nate tra fine Ottocento e inizio Novecento come forma di edilizia popolare, le case di ringhiera – o “a ballatoio” – sono diffuse soprattutto nei centri urbani dell’Italia settentrionale. In particolare a Milano e a Torino, a causa dell’immigrazione interna dovuta al boom economico e industriale, l’appartamento a ballatoio era spesso la prima sistemazione abitativa per i lavoratori giunti dal Sud alle metropoli del Nord. Affacciate sul cortile centrale, ad ogni piano, si trovano più unità abitative che condividono lo stesso balcone. Questo ballatoio, che corre per l’intero perimetro dell’edificio, funge da via di accesso alle singole unità immobiliari ma anche da ripostiglio, serra, scarpiera, salotto condominiale. Altrettanto eclettico è l’uso del cortile interno, nel quale un tempo erano presenti gli unici servizi igienici dell’edificio e che oggi ospita piante, biciclette, motorini, monopattini.

La storia. Nel corso di un secolo, le case dai pittoreschi ballatoi hanno attraversato molteplici trasformazioni, pur conservando immutato il loro fascino. Le case di ringhiera hanno mantenuto i caratteristici balconi e cortili ciottolati che hanno fatto innamorare tanti cineasti e artisti, ma non sono le abitazioni spartane e rustiche di una volta, non più grandi di 50 mq e con un unico servizio igienico nel cortile interno. Oggi gli appartamenti sono più ampi, forniti di bagni privati, ascensori (alcuni), e delle più moderne comodità. «Questi edifici tradizionali, storicamente pertinenza della classe operaia, vengono riscoperti per la loro atmosfera unica, di quartiere, per la loro estetica retrò, fatta di volte in mattoni e ringhiere in ferro battuto, e per la loro comodità» – spiega l’architetto Francesca Ferlazzo NatoliInfatti ogni appartamento ha spesso due arie su lati opposti, con affaccio sia sul cortile che sulla strada, cosa che li rende ariosi e luminosi. In più questi palazzi, essendo sorti prima del grande boom urbanistico, si trovano normalmente in quello che oggi è il centro delle grandi città, o comunque nei quartieri immediatamente limitrofi. Non è raro quindi che sotto la facciata ottocentesca di una casa di ringhiera si trovino locali e ristoranti, in zone oggi riqualificate e appetibili».

La vita. Non si è estinto, d’altra parte, lo spirito che animava questi luoghi. Abitare in una casa di ringhiera ha ancora la sua unicità. Nonostante la ridotta privacy rispetto al classico condominio, impagabile è l’atmosfera romantica che si gode nella sua corte. Non è raro condividere insieme al ballatoio e alla stesura dei panni lo scambio di piccole gentilezze tra i condomini del piano – dalla cura del gatto a quelle delle piante, alla condivisione di un caffè – la vista beata e panoramica sui tetti della città e i profumi dalla cucina del vicino o del ristorante al piano terra.

Affaccio sul cortile: tre soluzioni per rinnovare antiche case di ringhiera
Foto archivio Studio Andrea Castrignano

Un piccolo ma elegante pied-à-terre

di Andrea Castrignano

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Foto di Ambra Parola

Da bilocale operaio ad abitazione smart

di Francesca Ferlazzo Natoli

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Foto di Federico Villa

Appartamento storico e creativo

dello Studio Wok

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Articolo pubblicato su 100 Idee per Ristrutturare di Febbraio 2022

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