Antibagno in camera: tre idee per progettare una zona filtro tra la camera da letto e il bagno padronale

di Fiorella Maglianico

Antibagno in camera: tre idee per progettare una zona filtro tra la camera da letto e il bagno padronale
Foto di Andrea Ceriani

Il disimpegno in camera da letto razionalizza lo schema distributivo della casa attraverso la creazione di uno spazio filtro che può diventare un’area dalle possibilità illimitate

Le soluzioni salvaspazio sono, oggi, molto richieste. L’obiettivo è sfruttare la superficie della casa, organizzando gli spazi in modo intelligente. Spariti i lunghi corridoi delle case d’epoca, l’unico spazio distributivo nella planimetria di un appartamento resta il disimpegno. Luogo di passaggio per vocazione, il disimpegno separa due ambienti differenti della casa, solitamente la zona giorno dalla zona notte, ma è molto utile anche per creare un filtro tra la camera da letto e il bagno padronale.

Aspetti normativi

Non ci sono regole da rispettare, se non quelle della funzionalità. L’unico riferimento normativo nei regolamenti edilizi e d’igiene di alcuni comuni, riguarda la separazione tra gli ambienti principali e il bagno e rende necessaria la creazione di uno spazio, detto antibagno, la cui superficie deve essere di almeno 1,20 mq, con un lato minimo di 1 metro. Come da D.M. del 5 luglio 1975, l’altezza minima è fissata a 2,40 m ed è consentito che sia privo di illuminazione naturale diretta.

Soluzioni progettuali

«A seconda della conformazione della casa, il disimpegno può avere varie dimensioni – spiega l’architetto Valentina FarassinoCi sono molte soluzioni valide, fondamentale riflettere sulla funzione da attribuire per non perdere metri quadrati preziosi». In appartamenti di dimensioni contenute, il disimpegno assume solitamente la funzione di antibagno del bagno in camera, spesso ospita il lavabo o la doccia, così da allontanare il locale wc dallo spazio letto. In alternativa, può diventare un vano in cui alloggiare le antiestetiche parti impiantistiche – quadro elettrico, derivazioni e centralina dell’allarme – nascosti in un armadio che è anche spazio contenitivo. Può accogliere i dispositivi per la pulizia o fungere da ripostiglio attrezzato con ripiani. Nel caso di metrature più ampie, il disimpegno diventa una vera e propria camera, a cui sarà possibile attribuire delle specifiche funzioni. «La più usuale, nella zona notte, è quella di cabina armadio sfruttando la verticalità dello spazio e ricavando una toeletta con un pouf oppure una consolle con specchio – suggerisce l’architetto Edoardo Milesi -. E per chi lavora in smartworking, è possibile attrezzare una postazione lavoro con un piano a scomparsa o a ribalta, richiudibile a fine giornata». Altro valido utilizzo è quello di lavanderia, con un armadio contenitore per lavatrice e asciugatrice. Essendo un ambiente solitamente cieco, per evitare l’umidità, è consigliabile predisporre un impianto di ventilazione forzata.

Elementi d’arredo

Le soluzioni d’arredo sono molteplici e dipendono dai gusti, dalle esigenze e dal budget di ognuno. Sempre preferibile optare per arredi su misura, dall’estetica minimal e progettati nel dettaglio, di colore chiaro per ampliare visivamente lo spazio.

Antibagno in camera: tre idee per progettare una zona filtro tra la camera da letto e il bagno padronale
Foto di Riccardo Gasperoni

Inserti marmore

di Andrea Castrignano

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Foto di Andrea Ceriani

Dimora con vista

dello studio Edoardo Milesi & Archos

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Foto di Barbara Corsico

Gusto parigino

di Valentina Farassino

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Articolo pubblicato su 100 Idee per Ristrutturare di Settembre 2023

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