Pied-à-terre: 3 progetti studiati per creare appartamenti piccoli ma dotati di ogni comfort
In contesti metropolitani come milano, parigi o londra, il pied-à-terre è un piccolo rifugio strategico dove ogni dettaglio è studiato ad hoc, ogni centimetro è valorizzato con gusto
Nelle grandi città, un immobile dalla superficie contenuta può trasformarsi in un pied-à-terre di alta sartorialità progettuale grazie alla combinazione di soluzioni compatte, materiali ricercati e arredi multifunzionali. Planimetria. Nato come appoggio temporaneo, il pied-à-terre ha una metratura ridotta, perciò la distribuzione razionale degli spazi è l’elemento cardine della progettazione. La superficie minima dipende dai regolamenti locali. A Milano, il pied-à-terre è spesso un bilocale o un ampio monolocale ricavato in contesti centrali o semicentrali, con metrature che vanno dai 30 ai 60 mq; a Parigi, la superficie è ulteriormente ridotta, dai 20 ai 40 mq, in edifici storici che spesso hanno vincoli strutturali importanti. Più generose le metrature inglesi, che consentono layout più flessibili. In genere, comunque, la configurazione più utilizzata è l’open space – che include cucina e living in uno spazio dinamico – e una zona notte caratterizzata da camere da letto di dimensioni ridotte. «Nel caso di metrature più piccole, la soluzione può essere un unico ambiente, ma va “ritagliato” con giochi di volumi, pavimenti o luci per distinguere le varie zone – spiega Elena Tomlenova, fondatrice di Archventil –. Separé, tende, vetrate a tutta altezza o librerie bifacciali sono perfette per assicurare la privacy della zona notte senza chiudere».
Complementi d’arredo
Pareti attrezzate che includono lo spazio cottura o una zona lavoro, letti a scomparsa, tavoli estensibili e sedute contenitive sono le soluzioni più efficienti, che consentono di ripensare il pied-à-terre in base alle proprie esigenze. Boiserie modulari o superfici pannellate, oltre a nascondere pratici arredi, consentono di integrare il sistema di illuminazione. Come suggerisce l’architetto John Proctor: «Inserire arredi realizzati su misura è la soluzione migliore poiché permette di potenziare i vani contenitivi e sfruttare interamente la superficie disponibile. Progettare “in piccolo” significa anche concentrarsi maggiormente sulle qualità dei materiali». La scelta di superfici riflettenti e vetrate, pavimenti continui o finiture materiche moltiplica la luce naturale, ampliando la percezione dello spazio.
Stile metropolitano
Il pied-à-terre è oggi sempre più richiesto, non solo per il valore immobiliare, ma per la possibilità di avere un punto d’appoggio comodo e flessibile in cui esprimere il proprio stile. Gli interni milanesi riflettono il gusto per la razionalità: arredi su misura con materiali di qualità, soluzioni salvaspazio e un’estetica che unisce il design contemporaneo italiano a un tocco minimal. A Parigi, l’approccio estetico mescola vintage, pezzi di design e soluzioni ultra compatte valorizzando gli elementi originali. A Londra, invece, domina l’eclettismo, alternando stile classico britannico e gusto contemporaneo, con forte attenzione alla luce naturale e a una palette spesso calda e accogliente.
Articolo pubblicato su 100 Idee per Ristrutturare di settembre 2025
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