Tra le pareti la natura

di Paola Addis e Giorgia Bollati

Tra le pareti la natura
foto di Pepe Fotografia

Cervello e sensi umani sono legati alla natura: allora progettare secondo il Biophilic Design tutela il benessere psico-fisico e soddisfa il senso estetico delle persone

Innata, ma non istintiva. La biofilia è una predisposizione genetica che tutti possediamo, ma che dobbiamo stimolare ed educare. Significa “amore per la vita” ed è definita dal biologo Edward O. Wilson come la tendenza innata dell’essere umano a concentrare la sua attenzione sulle forme di vita e su tutto ciò che le circonda e, in alcune circostanze, ad affiliarvisi emotivamente. «Nella nostra evoluzione abbiamo trascorso il 99,9% del tempo a contatto con la Natura – spiega la biophilic design consultant Bettina Bolten -. La fisiologia e la psicologia umana sono ancora adattate ai suoi stimoli e più riusciamo a sincronizzare i ritmi di vita odierni con quelli della Natura e maggiore è la sensazione di comfort e benessere che possiamo provare». Se la maggior parte della nostra giornata si svolge in uno spazio chiuso, allora, anche l’architettura e il design rivestono un importante ruolo nella ricerca di questo antico contatto.

Biophilic design e rapporto architettura-natura. Non basta aggiungere piante per realizzare una casa biofila. «L’obiettivo del biophilic design – prosegue Bolten – è realizzare ambienti artificiali inserendo nel progetto le caratteristiche della Natura per renderlo consono all’innata biofilia umana. Un ambiente biofilo accelera il processo di rigenerazione dell’attenzione e rende il pensiero più chiaro, mentre sul piano emotivo favorisce il recupero dallo stress». La progettazione biofila si integra agli approcci architettonici sostenibili così da tutelare, insieme, l’ambiente e il benessere dell’uomo.

Costruire e ristrutturare con la biofilia. Dall’architettura all’urbanistica, ogni progetto può seguire i principi del biophilic design. Non solo per le nuove costruzioni, ma anche per il rinnovamento dell’esistente. L’iter burocratico da seguire è lo stesso di una ristrutturazione tradizionale. Insieme a interventi strutturali, molti sono gli aspetti su cui è possibile agire. «Per ogni progetto – conclude Bolten -, è fondamentale consultare un esperto che studi il contesto in cui l’edificio è inserito, l’esposizione della casa, i materiali, le tecniche e gli impianti usati. Che capisca se sono già presenti aspetti biofili e come questi possono essere implementati. Che comprenda i desideri e le esigenze biologiche e psicologiche del committente, perché ognuno di noi è diverso e ha biofilia propria e unica». Insieme al design, rivestono un importante ruolo nella progettazione anche, per esempio, la luce naturale e la presenza di odori o di suoni.

Articolo pubblicato su 100 Idee per Ristrutturare dicembre 2020 – gennaio 2021

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