La comodità è poetica

di Paola Addis e Cecilia Toso

La comodità è poetica

Il recupero delle case di campagna richiede un occhio conservativo e innovativo, che sappia valorizzare struttura, natura e creare la comodità che un tempo mancava a questi luoghi

Il fascino della domenica con gli amici nella casa di campagna, magari con qualche scomodità poetica, potrebbe aver iniziato il suo lento declino. Oggi i casolari isolati tornano a essere luoghi di residenza e, in alcuni casi, anche sede di smart workers. Ecco allora che la “poetica inefficienza” deve lasciare spazio a funzionalità e comfort. Questi e altri elementi sono da tenere a mente in un recupero di una struttura di campagna; ne abbiamo parlato con l’architetto Nicola Brenna, dello studio wok.

La comodità è poetica

Rapportarsi a un edificio preesistente vuol dire «affrontare dei vincoli che possono essere sfruttati in maniera positiva, perché si instaura un dialogo tra il gesto dell’architetto e l’esistenza della struttura». Una delle priorità è «cercare di preservare l’identità della struttura e dei materiali originari, riportandoli alla luce. È necessario instaurare un dialogo spaziale e materico tra la storia dell’edificio e gli innesti contemporanei». Far rivivere facciate in pietra celate da intonaci; scoprire travi nascosti…

Articolo pubblicato su 100 Idee per Ristrutturare maggio 2020

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