Pavimenti in legno: tutto ciò che devi sapere prima di scegliere

di Alessandro Mezzina

Primo piano di un pavimento in legno chiaro

Esplorare il mondo dei pavimenti in legno rivela una vastità di opzioni, ciascuna con il proprio fascino e caratteristiche uniche, pronte a trasformare qualsiasi spazio abitativo in un ambiente caldo, accogliente e stilisticamente raffinato

I pavimenti in legno sono senza dubbio una scelta prestigiosa e senza tempo, capace di conferire calore ed eleganza a qualsiasi ambiente domestico. Questo materiale naturale viene utilizzato da sempre per realizzare pavimenti: nei tempi più remoti perché di facile reperimento e lavorabilità, nei tempi più recenti perché in grado di donare qualità estetiche elevatissime grazie a finiture e lavorazioni di vario tipo.

Nell’era moderna, con lo sviluppo dell’industrializzazione, l’utilizzo dei pavimenti in legno è stato progressivamente sostituito da materiali a base minerale (le graniglie e le piastrelle ad esempio), più economici, relegandolo a materiale costoso di nicchia. Ma nel corso degli ultimi decenni c’è stata una nuova riscoperta del pavimento in legno, grazie a tecniche di lavorazione e posa che hanno introdotto una vasta gamma di opzioni disponibili sul mercato, comprendendo soluzioni economiche tanto quanto costose. Ormai, decidere di posare un pavimento in legno (o similare come vedremo) non è più una scelta di costo ma di gusto personale ed estetica.

I vantaggi di optare per un pavimento in legno sono molteplici: dal miglioramento dell’isolamento termico e acustico, alla durabilità e alla facilità di manutenzione. Inoltre, il legno è una scelta ecologica: in Europa, i produttori hanno l’obbligo di certificare la sostenibilità del processo produttivo del legno utilizzato per i pavimenti, attraverso certificazioni tipo FSC e PEFC.

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La scelta dei pavimenti in legno, tuttavia, non si limita al solo aspetto estetico. È fondamentale considerare anche la funzionalità e l’adattabilità del materiale agli specifici ambienti domestici, ponderando fattori quali l’intensità del traffico, l’esposizione alla luce solare e l’umidità. Inoltre, va capito e conosciuto il tipo di tavola che si sta andando ad acquistare: come vedremo nel prossimo paragrafo ci sono varie tipologie che si differenziano sostanzialmente tra di loro.

In questo articolo, faremo una panoramica sul mondo dei pavimenti in legno: per motivi di spazio non si potrà scendere nei dettagli di ogni singolo argomento trattato, ma il lettore potrà avere una panoramica completa di tutti i principali aspetti da conoscere, ed eventualmente approfondire, per riuscire a orientarsi in questo settore e prendere le decisioni corrette per il pavimento di casa propria.

Principali tipologie di pavimenti in legno e loro caratteristiche

Tipologie di pavimenti in legno
Diverse tipologie di pavimenti in legno

La prima cosa da comprendere quando si parla di pavimento in legno sono le tipologie che è possibile trovare sul mercato. Sebbene non siano molte, spesso c’è confusione sulla differenza tra una e l’altra, quindi fare chiarezza su questo punto è fondamentale. Sostanzialmente possiamo individuare tre tipologie di pavimenti in legno:

  • massello
  • prefinito
  • laminato

Vediamone brevemente le caratteristiche.

Pavimenti in legno massello

I pavimenti in legno massello sono i più classici e gli unici utilizzati fino agli anni ’80 del secolo scorso. La caratteristica principale è che le tavole di cui sono composti sono costituiti da pezzi unici ricavati dal tronco dell’albero.

Ogni tavola ha uno spessore che può variare dai 2 ai 4 cm (anche se raramente vengono utilizzati spessori così generosi), permettendo diverse levigature nel corso della vita del pavimento, consentendone una durata virtualmente infinita.

Una caratteristica peculiare di questi pavimenti in legno è che le tavole vengono posate allo stato grezzo per poi essere levigate e verniciate in cantiere.

Pro:

  • longevità: con la giusta manutenzione, può durare secoli;
  • rinnovabile: possibilità di levigare e rifinire la superficie;
  • valore aggiunto: conferisce un’elevata plusvalenza all’immobile.

Contro:

  • costo: generalmente più elevato rispetto ad altre opzioni (soprattutto a causa dei maggiori costi di posa in opera);
  • sensibile alle variazioni climatiche: può espandersi o contrarsi con l’umidità e le temperature.

Quest’ultimo aspetto è particolarmente importante quando si parla di pavimenti in legno, in quanto limita in modo significativo la dimensione delle tavole di questa tipologia di parquet. Infatti, le fibre del legno, anche quando ben essiccate, continuano a reagire in modo significativo alle variazioni di temperatura e umidità, creando forti tensioni interne. Se le tavole sono troppo grandi, tali tensioni portano a rotture. Pertanto, i pavimenti in parquet massello sono generalmente realizzati con listellini di dimensioni abbastanza contenute.

Pavimenti in legno prefiniti (o multistrato)

La risposta alla problematica delle dimensioni contenute è data dai pavimenti in legno prefiniti.

A dispetto del loro nome, la caratteristica principale dei parquet prefiniti è che le tavole sono composte da più strati di legno incollati tra di loro. Per chi conosce un po’ le strutture, sono tipo le travi lamellari che è possibile vedere spesso in edifici di grandi dimensioni tipo palestre e piscine.

L’essere prefiniti, cioè arrivando in cantiere con la finitura già realizzata (piallatura e verniciatura), è una conseguenza dettata dalla praticità e dal sistema di produzione.

Il pavimento in legno multistrato è stato inventato all’inizio degli anni ’80 del secolo scorso dall’ingegnere Guglielmo Giordano, che brevettò il famoso “listone Giordano”. E il motivo per cui sono stati inventati questi pavimenti sono duplici: economici e di prestazioni.

Economici perché solo lo strato superiore è di legno nobile (quindi più costoso), per uno spessore variabile tra i 2 e i 6 mm, mentre gli strati inferiori sono di legno economico e di seconda scelta. Solitamente, si utilizza la betulla per il supporto, che è una specie a rapida crescita, quindi meno impattante.

Dal punto di vista delle prestazioni, la tecnologia multistrato consente di abbattere in modo drastico le tensioni interne delle fibre (più strati = minore spessore di ogni strato = minori tensioni). Inoltre, per massimizzare tale effetto, i vari strati vengono incollati con le fibre tra loro ruotate di 90°. In questo modo, è possibile realizzare tavole di grandi dimensioni che non si deformano e non vanno soggette a rotture.

Ultimo aspetto da sottolineare è che questi pavimenti in legno, sebbene siano prefiniti, hanno comunque uno strato di legno nobile superiore, quindi possono essere levigati. Di sicuro non infinite volte come i masselli, ma abbastanza da far durare il pavimento per parecchi decenni.

Pro:

  • stabilità: minore rischio di deformazioni rispetto al massello;
  • installazione rapida: spesso prefiniti con vernici durevoli;
  • varietà: ampia scelta di dimensioni, essenze e finiture.

Contro:

  • costo: più costosi dei laminati (li vediamo a breve), ma generalmente meno del massello.
  • limiti di rinnovo: solo alcuni possono essere levigati, a seconda dello spessore del legno superiore. E in ogni caso non è possibile fare tante levigature come per il massello

Pavimenti in laminato

Veniamo ai fratelli minori: i pavimenti laminati non sono veri e propri pavimenti in legno, ma offrono la bellezza del legno con un investimento minore. Infatti, sono composti da un core interno di fibra di legno ad alta densità, una superficie stampata con un’immagine fotografica che simula il legno e uno strato protettivo trasparente. Lo spessore totale può variare tra i 6 e i 12 mm e la loro resistenza all’usura e alla luce li rende ideali per ambienti ad alto traffico e con alta esposizione solare.

Sebbene possano sembrare la scelta migliore, è giusto sottolineare che non si tratta di veri pavimenti in legno, che la qualità estetica e percettiva non è la medesima e che la durata è minore. Inoltre, temono gli ambienti umidi, quindi bisogna porre particolare attenzione a installarli nei bagni.

Pro:

  • costo-efficacia: più economici rispetto al legno massello o prefinito;
  • facilità di posa: spesso dotati di sistemi a incastro che eliminano la necessità di colla;
  • manutenzione: richiedono meno cure rispetto al legno vero.

Contro:

  • aspetto: meno autentico rispetto al legno vero;
  • durabilità: meno resistente a graffi profondi e danni da umidità;
  • rinnovabilità: non possono essere levigati o rifiniti.

Pavimenti in legno per esterni

pavimenti in legno per esterni
Pavimenti in legno per esterni

Dedichiamo qualche parola anche ai pavimenti in legno per esterni. Rispetto ai pavimenti in legno per interno questi sono trattati per resistere agli agenti atmosferici e all’umidità. Inoltre, per l’esterno si predilige il legno massello, con legni duri e resistenti che possono sopportare le variazioni climatiche e l’umidità. Le specie più comuni includono:

  • teak: notato per la sua eccezionale resistenza all’umidità e ai parassiti, il teak è uno dei materiali più ricercati per pavimenti esterni;
  • iroko: alternativa al teak, l’iroko offre una buona resistenza agli agenti atmosferici e un bel colore caldo che si scurisce nel tempo;
  • rovere termotrattato: il trattamento termico aumenta la resistenza del rovere alle condizioni esterne, rendendolo adatto per l’uso outdoor.

Un’alternativa ai pavimenti in legno naturale sono i compositi di legno-plastica (WPC). Questi materiali combinano fibre di legno e polimeri plastici, offrendo una soluzione a bassa manutenzione con resistenza agli agenti atmosferici e alla decolorazione. I WPC possono emulare l’aspetto del legno naturale e sono disponibili in una varietà di colori.

Il legno per esterni richiede trattamenti specifici per proteggerlo da umidità, marciume, insetti e raggi UV. I legni massello possono essere trattati con oli o vernici specifiche per esterni, mentre i compositi di legno-plastica generalmente richiedono meno manutenzione.

Inoltre, una corretta installazione è cruciale per prevenire il ristagno d’acqua e garantire una lunga durata del pavimento. È importante assicurare una buona ventilazione sotto il pavimento per evitare il marciume del legno. Approfondiremo a breve l’argomento, in ogni caso la posa su plot regolabili è una soluzione efficace per garantire il drenaggio dell’acqua e la circolazione dell’aria.

Pro:

  • bellezza naturale: si integrano perfettamente con l’ambiente esterno;
  • durabilità: trattamenti specifici aumentano la resistenza agli agenti atmosferici;
  • valore aggiunto: creano spazi vivibili all’esterno con grande impatto estetico.

Contro:

  • manutenzione: richiedono trattamenti periodici per preservarne la bellezza;
  • installazione: necessitano di una posa attenta per prevenire ristagni d’acqua e deterioramento;
  • costo: possono essere più costosi rispetto ad altre pavimentazioni per esterno, a causa dei trattamenti richiesti.

Scegliere il legno giusto per ogni esigenza

Posa a spina italiana dei pavimenti in legno
Posa a spina italiana dei pavimenti in legno

Capito quali sono le principali tipologie di pavimenti in legno, è importante capire anche di che legno si tratta. Infatti, la selezione del legno per i pavimenti è una decisione che incide notevolmente sull’estetica, sul comfort e sulla funzionalità di un ambiente (oltre naturalmente che sul costo). Le opzioni disponibili variano in termini di specie di legno, trattamenti di finitura, dimensioni delle tavole e metodi di posa, ognuna con le proprie caratteristiche e vantaggi.

Differenze tra i legni: rovere, faggio, esotici

I legni utilizzati per realizzare pavimenti in legno sono di tantissime tipologie, ma possiamo individuarne tre principali.

Rovere

Il rovere è sicuramente quello più diffuso tra i pavimenti in legno, apprezzato per la sua resistenza, durabilità e la varietà di tonalità disponibili. Il legno di rovere ha una grana distintiva e offre eccellenti proprietà di isolamento termico e acustico. È disponibile in due varianti principali: rovere rosso, con tonalità più calde, e rovere bianco, che tende a essere più chiaro e con grana più sottile. In ogni caso, è possibile verniciarlo in molte tonalità differenti.

Faggio

Il faggio ha una grana fine e uniforme con una tonalità che varia dal bianco al rosato. È noto per la sua durezza e stabilità, rendendolo una buona scelta per aree ad alto traffico. Tuttavia, può essere sensibile a cambiamenti di umidità e temperatura, quindi è importante assicurare una corretta climatizzazione degli ambienti.

Acero

L’acero presenta una grana fine e colori chiari, che vanno dal bianco quasi puro a toni leggermente più scuri. È una scelta eccellente per creare ambienti luminosi e ariosi. L’acero ha una superficie dura che resiste ai graffi e all’usura, ma può essere suscettibile a variazioni di colore se esposto alla luce solare diretta per lunghi periodi.

Noce

Il noce è apprezzato per i suoi ricchi colori marroni e la grana distintiva. Offre una sensazione di lusso e profondità che può migliorare qualsiasi stanza. Sebbene sia meno duro rispetto ad altre specie, il noce resiste bene all’usura e può nascondere piccoli graffi e ammaccature meglio di legni più chiari.

Teak

Il teak è noto per la sua straordinaria resistenza all’umidità, rendendolo una scelta ideale anche per ambienti come bagni e cucine. Ha una grana bella e variegata con colori che vanno dal dorato al marrone medio. Sebbene il teak sia più costoso rispetto ad altre opzioni, la sua durabilità e le sue proprietà antimicrobiche offrono un ottimo ritorno sull’investimento.

Bambù

Sebbene tecnicamente non sia un legno ma un’erba, il bambù è sempre più popolare per i pavimenti interni grazie alla sua eccezionale durezza, sostenibilità e aspetto unico. Il bambù offre una varietà di stili e colori, comprese le opzioni “carbonizzate” che presentano un colore più scuro attraverso un trattamento termico.

Legni Esotici

Specie esotiche come l’iroko, il wengé e il jatoba sono scelte per coloro che cercano un aspetto unico o particolari proprietà di durezza e durabilità. Questi legni possono offrire tonalità e grane insolite che aggiungono carattere distintivo agli interni. Tuttavia, è importante considerare la provenienza e la sostenibilità di questi legni esotici, optando per fonti certificate.

Formati e spessori del pavimento in legno

Un aspetto di cui tenere conto quando si scelgono i pavimenti in legno è il formato delle tavole: infatti, la selezione del formato delle tavole per un pavimento in legno deve tenere conto delle proporzioni della stanza, dell’impatto visivo desiderato e delle caratteristiche pratiche. La scelta giusta può valorizzare ogni spazio, sfruttando al meglio le qualità estetiche e la naturale bellezza del legno.

Ma ci sono anche altre caratteristiche da considerare, vediamole brevemente.

Lunghezza e larghezza

Esistono infiniti formati di tavole ma è chiaro come la tendenza verso tavole più larghe e lunghe continua a crescere, con formati che possono superare i 20 cm di larghezza e i 2 metri di lunghezza. Ma anche i formati piccoli hanno il loro fascino. Facciamo una panoramica.

Formati piccoli

  • Parquet a listelli: tradizionalmente, i listelli di parquet hanno dimensioni che vanno da 40-70 mm di larghezza e da 250-500 mm di lunghezza. Questi formati piccoli sono spesso utilizzati in schemi decorativi complessi come la spina di pesce, aggiungendo dettaglio e texture agli ambienti.
  • Doghe sottili: le doghe con larghezze intorno ai 70-90 mm e lunghezze che variano da 600 a 1200 mm offrono un look classico e sono adatte a spazi di dimensioni medie, dove si desidera creare un senso di ordine e uniformità senza sovraccaricare lo spazio.

Formati Medi

  • Doghe standard: con larghezze che vanno da 90 a 150 mm e lunghezze dai 1200 ai 1800 mm, queste doghe rappresentano il formato più comune per i pavimenti in legno. Sono versatili e si adattano bene alla maggior parte degli spazi, equilibrando estetica e praticità.
  • Doghe medio-larghe: Le tavole con larghezze comprese tra 150 e 200 mm e lunghezze fino a 2200 mm iniziano a introdurre un senso di lusso e apertura, rendendo gli spazi più ariosi e minimizzando la percezione delle giunzioni.

Formati Grandi

  • Grandi doghe: queste tavole hanno larghezze che superano i 200 mm e possono raggiungere lunghezze fino a 2500 mm o più. I pavimenti realizzati con queste doghe ampie creano un effetto drammatico, enfatizzando l’ampiezza della stanza e la bellezza naturale del legno.
  • Maxi doghe: alcuni produttori offrono tavole extra-larghe e extra-lunghe, con larghezze che possono arrivare fino a 300 mm o più e lunghezze che superano i 3000 mm. Questi formati esclusivi sono ideali per grandi spazi aperti, dove le dimensioni generose delle tavole possono essere pienamente apprezzate, creando un senso di lusso e continuità.

La scelta tra questi formati dipende non solo dalle dimensioni e dallo stile dell’ambiente ma anche da considerazioni pratiche come la facilità di installazione, la manutenzione e la stabilità dei pavimenti in legno. Pavimenti con doghe larghe e lunghe richiedono una maggiore attenzione durante l’installazione per assicurare che rimangano piatti e stabili nel tempo, soprattutto in ambienti con variazioni di umidità e temperatura.

Spessore

Lo spessore standard delle tavole dei pavimenti in legno varia tipicamente tra i 10 e i 20 mm. Le tavole più spesse offrono maggiore stabilità e durabilità, oltre alla possibilità di essere rinnovate più volte tramite levigatura. In compenso, è possibile trovare in commercio pavimenti in legno con spessori minori, intorno ai 10 mm, che possono essere utili in ristrutturazioni dove l’altezza del pavimento è una considerazione critica. Tuttavia, offrono meno durabilità e minori possibilità di rinnovo rispetto alle opzioni più spesse.

Schemi di posa

Gli schemi di posa dei pavimenti in legno giocano un ruolo fondamentale nell’impatto estetico e nella percezione dello spazio all’interno di un ambiente. Oltre alla tradizionale posa orizzontale o verticale (detta a cassero lineare), esistono tecniche più elaborate che possono trasformare radicalmente l’aspetto di una stanza.

Posa orizzontale/verticale: l’orientamento delle tavole rispetto alle pareti può alterare la percezione dello spazio. La posa orizzontale può ampliare visivamente una stanza, mentre quella verticale può farla apparire più lunga.

Posa diagonale: la posa delle tavole in diagonale crea un effetto dinamico e può rendere lo spazio visivamente più interessante, contribuendo ad ampliare la percezione della stanza. Viene tipicamente usato quando gli ambienti non hanno pareti ortogonali tra di loro, per mascherare questo “difetto”.

Spina di pesce (o spina italiana) e spina ungherese: questi due schemi di posa, molto simili tra di loro, intrecciano le tavole in angoli di 45°, 60° o 90°, creando un effetto visivamente dinamico che richiama l’eleganza classica e la tradizione. Richiedono precisione nel taglio e nell’allineamento delle tavole, creando un pavimento che diventa il fulcro decorativo della stanza.

Alla veneziana e quadri: schemi meno comuni ma altrettanto affascinanti includono la posa alla veneziana, con tavole disposte a formare griglie geometriche, e la posa a quadri, che alterna pezzi di dimensioni diverse per un effetto scacchiera.

Questi schemi di posa, se ben progettati e eseguiti, possono arricchire notevolmente l’ambiente, aggiungendo profondità, movimento e un tocco di personalità.

Tecniche di posa in opera dei pavimenti in legno

tecniche di posa dei pavimenti in legno
Tecniche di posa dei pavimenti in legno

Un altro aspetto importante da considerare quando si opta per i pavimenti in legno è la metodologia di posa in opera. La posa di un pavimento in legno infatti è un’arte che combina conoscenze tecniche con precisione esecutiva, influenzando direttamente estetica, funzionalità e longevità del pavimento. E soprattutto una corretta posa in opera, che non dia problemi nel tempo, non si limita alla sola installazione dello strato di finitura (il pavimento in legno per l’appunto) ma coinvolge anche la corretta preparazione del piano di posa.

Preparazione del sottofondo: la base di partenza

Prima di iniziare la posa, è fondamentale assicurarsi che il sottofondo sia adeguatamente preparato. Esistono diverse superfici su cui possono essere installati i pavimenti in legno, ognuna con le sue specificità:

  • massetto in cemento: è la superficie preferibile per i pavimenti in massello e in prefinito. Deve essere completamente asciutto, livellato e privo di crepe. È essenziale verificare l’umidità del massetto tramite un misuratore di umidità specifico per cemento.
  • pavimento esistente: È possibile posare il nuovo pavimento sopra uno esistente, a patto che questo sia stabile, piano e senza umidità. Pavimenti in ceramica, linoleum o altro legno possono servire come base, previa applicazione di uno strato intermedio per l’isolamento e la riduzione del rumore. Solitamente sopra pavimenti esistenti si posano parquet in laminato o prefiniti che non richiedono per forza la posa a colla.
  • pavimenti radianti: spendiamo qualche parola relativa alla posa su un impianto di riscaldamento a pavimento. Infatti, è possibile installare un parquet su un radiante a pavimento ma bisogna sempre ricordarsi che il legno è un materiale molto sensibile alle variazioni di temperatura e di umidità. A tal proposito una caratteristica che deve avere il massetto che copre il pavimento radiante è quello di essere senza crepe. Invece, non dovrebbe essere un problema l’umidità proprio grazie alle caratteristiche del radiante. Si raccomanda di utilizzare legni con bassa conducibilità termica e di mantenere una temperatura costante.

Tecniche di posa: selezione e applicazione

Possiamo individuare tre principali tipologie di posa del pavimento in legno, di cui una storica ma ormai in disuso e due invece ampiamente diffuse.

Posa incollata

La tecnica di posa attualmente più diffusa, viene utilizzata principalmente per pavimenti in legno massello e prefiniti e comporta l’applicazione di un adesivo specifico direttamente sul sottofondo. Quando si sceglie questo tipo di posa è fondamentale selezionare la colla più adatta non solo al tipo di legno e alle condizioni ambientali, ma anche al tipo di sottofondo su cui si va a posare il pavimento, assicurandosi che fornisca una tenuta duratura e flessibile. L’incollaggio deve essere eseguito con cura, applicando la colla in strisce uniformi e posizionando le tavole una a una, facendo attenzione a non lasciare bolle d’aria.

Posa flottante

posa flottante dei pavimenti in legno
Posa flottante dei pavimenti in legno

Ideale per pavimenti laminati e alcuni tipi di pavimenti in legno prefinito, questa tecnica prevede l’assemblaggio delle tavole senza fissarle direttamente al sottofondo. Siccome questo tipo di posa viene scelta spesso quando si va a sovrapporre un pavimento a uno esistente, anche in caso di demolizione di parte delle murature, è importante porre attenzione a livellare il sottofondo, anche con un massetto sottile autolivellante, per non avere eventuali dislivelli tra le varie aree della pavimentazione. Inoltre, deve essere sempre posato un materassino di separazione al di sotto del pavimento in legno, che aiuta a compensare piccole irregolarità del fondo e garantire un buon isolamento acustico.

Posa chiodata

Sebbene meno comune nelle abitazioni moderne, la posa chiodata è ancora utilizzata per pavimenti in legno massello, specialmente in contesti di restauro di edifici storici. Questa tecnica richiede l’uso di chiodi o graffe specifiche, che vengono inserite a 45° attraverso la lingua della tavola nel sottofondo di legno o nelle travi. La posa chiodata garantisce una stabilità eccellente e una finitura tradizionale, ma richiede un sottofondo di legno compatibile, come listelli o pannelli OSB.

Posa in Opera delle pavimentazioni in legno per esterni

I pavimenti in legno per esterni non si posano direttamente sul sottofondo o su una pavimentazione esistente, ma vengono installati con la tecnica del pavimento galleggiante, cioè le assi vengono sollevate rispetto al piano di posa.

Il motivo dell’utilizzo di tale tecnica è da ricercare essenzialmente in due aspetti: smaltire correttamente le acque meteoriche, preservare la durabilità della superficie in legno.

Una delle tipologie di posa galleggiante più diffusa è quella su plot, cioè su supporti puntuali regolabili, che consentono di livellare perfettamente la pavimentazione anche in presenza di irregolarità del fondo di posa.

Come funziona la posa su plot? I plot sono supporti regolabili in altezza, realizzati in materiali resistenti e duraturi, come il polipropilene. Vengono distribuiti a intervalli regolari sulla superficie dove si desidera posare il pavimento, creando una struttura portante su cui appoggiare le tavole o le piastrelle.

La posa di pavimenti in legno per esterni su plot porta alcuni vantaggi:

  • drenaggio: la distanza tra il pavimento e il terreno facilita il drenaggio dell’acqua, prevenendo ristagni che potrebbero danneggiare il materiale.
  • ventilazione: questa tecnica assicura una corretta ventilazione sotto il pavimento, riducendo il rischio di umidità e muffe.
  • installazione veloce e pulita: la posa su plot non richiede opere murarie complesse o l’uso di collanti e malte, rendendo l’installazione più rapida e meno invasiva.
  • accessibilità: in caso di necessità, i pavimenti posati su plot sono facilmente rimovibili per ispezioni o manutenzione dell’area sottostante.

Analisi dei costi dei pavimenti in legno

la levigatura influisce sul costo di posa in opera del pavimento in legno
La levigatura influisce sul costo di posa in opera del pavimento in legno

Nella scelta dei pavimenti in legno, uno degli aspetti che determina la scelta è sicuramente il costo. E i fattori che influenzano il prezzo dei pavimenti in legno sono vari: non solo il tipo di legno, ma anche la tipologia di tavola, senza scordarsi la tecnica di posa in opera.

Fattori che influenzano il costo dei pavimenti in legno

Tipo di legno: le specie di legno variano notevolmente in termini di costo. Legni come il rovere e il faggio, ampiamente disponibili, tendono ad avere prezzi più accessibili rispetto a specie esotiche o legni rari come il teak o il wengé. Il costo può variare da 30 euro al metro quadrato per specie comuni fino a 100 euro o più per legni esotici.

Qualità del legno: la qualità, determinata da fattori come la presenza di nodi, l’uniformità del colore e la densità del legno, influisce anch’essa sul prezzo. Il legno di grado superiore, con pochi difetti visivi, costerà di più del legno di grado inferiore.

Dimensioni delle tavole: tavole più lunghe e larghe richiedono tronchi di dimensioni maggiori e possono aumentare il costo a causa della minore disponibilità e delle maggiori difficoltà di lavorazione. Ad esempio, un pavimento con doghe larghe può costare fino al 20-30% in più rispetto a uno con doghe standard.

Trattamenti superficiali: finiture, come oliatura, verniciatura o trattamenti specifici per la resistenza all’umidità o ai graffi, aggiungono ulteriori costi. Questi trattamenti possono variare da 5 a 15 euro al metro quadrato, a seconda della complessità.

Costi di installazione: variano a seconda della tecnica di posa (flottante, incollata, chiodata) e della preparazione necessaria del sottofondo. I costi di manodopera possono variare da 10 a 30 euro al metro quadrato. La posa su riscaldamento a pavimento o la necessità di livellare il sottofondo possono aumentare ulteriormente questi costi.

Costi €/mq per diversi tipi di pavimenti in legno

Vediamo ora brevemente il costo a metro quadrato di fornitura dei pavimenti in legno. Gli importi qui riportati sono abbastanza variabili perché tengono conto di tutti quanti gli aspetti di cui sopra. C’è solo una cosa da aggiungere: quando si acquista il legno va sempre conteggiato almeno il 10% in più rispetto alla reale superficie da pavimentare, per considerare gli sfridi e una parte di accantonamento.

  • Legno massello: il rovere di alta qualità può costare tra 50 e 120 euro al metro quadrato, a seconda della qualità e dei trattamenti.
  • Legno prefinito: i costi si posizionano generalmente tra 40 e 80 euro al metro quadrato, combinando la bellezza del legno naturale con una maggiore facilità di installazione.
  • Legno laminato: opzioni di qualità possono variare tra 20 e 50 euro al metro quadrato, offrendo un buon compromesso tra costo ed estetica.

Il costo della posa in opera

La posa in opera dei pavimenti in legno rappresenta un fattore cruciale nel determinare il costo totale del progetto. I costi di installazione possono variare significativamente a seconda della tecnica di posa scelta, della complessità del lavoro e dell’area geografica. Ecco una panoramica dei costi associati alle diverse tecniche di posa:

  • Posa incollata: l’installazione di pavimenti in legno mediante posa incollata è più costosa a causa dell’uso di collanti speciali e del tempo necessario per assicurare un’adesione corretta. Questa tecnica è spesso impiegata per il legno massello e il parquet. I costi possono variare da 15 a 30 euro al metro quadrato, a seconda della qualità del collante e della preparazione del sottofondo.
  • Posa flottante: questa tecnica, comunemente utilizzata per i pavimenti laminati e alcuni tipi di pavimenti in legno ingegnerizzato, è generalmente la più economica in termini di installazione. Non richiede adesivi specifici o chiodi, riducendo i costi di manodopera. I costi di posa flottante possono variare da 10 a 20 euro al metro quadrato.
  • Posa chiodata o inchiodata: utilizzata principalmente per il legno massello su sottofondi di legno, questa tecnica richiede tempo e precisione, aumentando i costi di manodopera. I costi possono oscillare tra 20 e 35 euro al metro quadrato, influenzati dalla necessità di strumenti specifici e dalla complessità del lavoro.

Casi Pratici

Caso 1: Pavimento in rovere per soggiorno

  • Tipo di legno: Rovere europeo, 40 euro/mq
  • Qualità: grado A (pochi nodi), +10%
  • Dimensioni tavole: standard, nessun aumento
  • Trattamento superficiale: verniciatura UV, +10 euro/mq
  • Installazione: posa flottante, 15 euro/mq
  • Costo totale stimato: 65 euro/mq

Caso 2: Pavimento in teak per esterni

  • Tipo di legno: Teak, 90 euro/mq
  • Qualità: grado B, standard per esterni
  • Dimensioni tavole: larghe (20% in più), +18 euro/mq
  • Trattamento superficiale: olio per esterni, +12 euro/mq
  • Installazione: su plot regolabili, 25 euro/mq
  • Costo totale stimato: 145 euro/mq

Caso 3: Pavimento laminato per camera da letto

  • Tipo di legno: laminato effetto rovere, 20 euro/mq
  • Qualità: N/A
  • Dimensioni tavole: standard, nessun aumento
  • Trattamento superficiale: incluso nel prodotto
  • Installazione: posa flottante, 10 euro/mq
  • Costo totale stimato: 30 euro/mq

È importante notare che questi costi dei pavimenti in legno qui riportati sono indicativi e possono variare in base alla località, alle dimensioni del progetto e alle specifiche esigenze di preparazione del sito. Richiedere preventivi dettagliati a più installatori può offrire una visione più chiara dei costi di posa e aiutare a pianificare il budget del progetto in modo più accurato.

Conclusione

La scelta dei pavimenti in legno è una scelta importante nell’ambito della progettazione e della ristrutturazione degli spazi abitativi, combinando funzionalità con un innegabile appeal estetico. In questo articolo, abbiamo cercato di fare una panoramica generale, esplorando le variegate opzioni disponibili, evidenziando come la specie di legno, le finiture, i formati delle tavole e le metodologie di installazione influenzino non solo il costo ma anche l’aspetto finale e la longevità del pavimento. La comprensione approfondita dei diversi aspetti affrontati – dalla resistenza e durabilità di specifici legni, passando per i trattamenti superficiali fino ai dettagli tecnici della posa – è fondamentale per navigare nel vasto panorama delle possibilità offerte dal legno come materiale da pavimentazione.

La decisione finale dovrebbe riflettere un bilancio tra estetica desiderata, uso previsto degli spazi, e budget disponibile, tenendo sempre in considerazione l’impatto a lungo termine sul valore e sul comfort della propria abitazione. Con la giusta attenzione ai dettagli e una scelta informata, i pavimenti in legno possono trasformarsi in un elemento distintivo della casa, capace di attraversare le mode e di arricchire con calore e carattere ogni tipo di ambiente.

Alessandro Mezzina

Architetto e autore di www.ristrutturazionepratica.it

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