Camera con soppalco

di Giorgia Bollati

Camera con soppalco
Foto di Simone Marulli

Creare un soppalco all’interno di una stanza aiuta a sfruttare meglio l’ambiente. Ma come scegliere tra un elemento più stabile e uno mobile?

Recuperare spazio quando la metratura è ridotta, sfruttare la casa in altezza quando i solai sono particolarmente alti o dare movimento e dinamicità all’ambiente indoor. Un soppalco può cambiare radicalmente l’aspetto di una casa. In particolare, in camera da letto, sistemare il materasso su un livello differente consente di creare l’effetto di un “nido” protetto e separato e anche di organizzare ogni zona in un modo che può essere più funzionale. Sempre a partire da una conformazione interna adeguata e da una disponibilità sufficiente di spazio dal pavimento al soffitto. Dopo aver verificato la compresenza di queste condizioni, occorre decidere se optare per un elemento strutturale o per un soppalco smontabile, che sia riconosciuto – da un punto di vista normativo – come elemento di arredo.

Scegliere tra struttura ed elemento di arredo. «Quando si inserisce in un ambiente un soppalco che risulta come mobilio – spiega Gianluca Puccio, architetto fondatore dello studio Puccio Collodoro Architetti –, occorre che l’elemento sia completamente staccato dalle pareti e dalla parte strutturale principale». Nel caso di un soppalco smontabile, l’effetto ottenuto sarà quello di un ambiente unico e organico, in cui semplicemente vengono suddivise le funzioni. «Nel caso di una soluzione strutturale, invece – prosegue l’architetto –, si disegna un nuovo spazio, a cui si accede da un’altezza differente da quella del piano principale, così che la percezione dell’ambiente cambia». Da un punto di vista progettuale, questa decisione comporta approcci molto diversi: «Un soppalco di arredo prevede sezioni molto più grosse – chiarifica l’architetto Tommaso Giunchi e richiede elementi di sostegno, come pilastri, che rimangano visibili nella stanza. Un piano strutturale con putrelle a muro consente di eliminare i punti di appoggio mantenendo tutto sospeso e anche di realizzare uno spazio più confortevole e isolato». Al di là degli aspetti più architettonici, però, si tratta di una soluzione che nel primo caso è reversibile, mentre l’alternativa richiede la pratica edilizia da consegnare al comune perché questo sia realizzato o demolito.

Altezze e regolamenti. «Nel caso di un elemento smontabile, realizzabile in legno o in metallo – spiega l’Architetto Annalisa Carli –, i limiti e le richieste sono molto più flessibili: si può arrivare fino a 1,80 metri di altezza per mantenere la vivibilità. Quando entra in gioco un oggetto strutturale, invece, occorre rispettare regole più precise: in molti Comuni, per esempio, è necessario che sotto al piano resti un’altezza minima di 2,10 metri. Lo stesso vale per l’altezza che separa il piano dal solaio. In una condizione del genere, la superficie del soppalco, esclusa la scala di accesso, non deve essere superiore a un terzo di quella del locale soppalcato». L’ampiezza del piano varia, poi, sulla base delle altezze del soppalco. In generale, è necessario consultare il regolamento Edilizio di ogni Comune perché i limiti minimi potrebbero variare.

Camera con soppalco
Foto di Simone Marulli

A ogni cosa il suo spazio

di Architetto Annalisa Carli

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Camera con soppalco
Foto di Simone Furiosi

Tutto all’interno di un volume

di Architetto Tommaso Giunchi

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Camera con soppalco
Un soppalco strutturale, connesso alla zona sottostante da una scala
attrezzata

Incastri e combinazioni di materiali

dello Studio Puccio Collodoro

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Articolo pubblicato su 100 Idee per Ristrutturare agosto 2021

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