Come dentro una barca

di Leonardo Selvetti

Come dentro una barca

Grazie a un’attenta distribuzione degli ambienti e degli spazi di immagazzinamento, superfici ridotte possono essere “ampliate” a livello visivo e ottimizzate nelle funzioni.

Il mondo nautico può essere una fonte di ispirazione preziosa per l’architettura. Se a livello estetico si manifesta tramite richiami iconografici, elementi di arredo o tavolozze cromatiche basate su colori chiari e leggeri, a livello funzionale l’“approccio nautico” influisce sull’organizzazione degli ambienti e sul loro utilizzo. Ciò è di primaria importanza soprattutto quando si vuole creare il massimo comfort in uno spazio ristretto, come – appunto – accade sulle navi. Molte questioni progettuali sono legate, quindi, alle modalità più consone per sfruttare sia la sezione che la pianta dell’edificio. In parallelo, un tema caro ai progettisti è il mantenimento della qualità spaziale, così da evitare che l’appartamento diventi un “contenitore di cose”. Si consideri che in ambienti piccoli bastano pochi oggetti a dare la parvenza di disordine.

Spazi di immagazzinamento. Per organizzare al meglio un ambiente ristretto occorre partire dal presupposto che ogni nicchia deve essere sfruttata. Oltre a comportare guadagni in termini spaziali, lavorare con le nicchie aiuta a regolarizzare geometrie complesse, facilmente riscontrabili negli appartamenti contemporanei. Una delle scelte più efficienti è quella di limitare al massimo le pareti divisorie in muratura, segnando la distribuzione degli ambienti mediante pareti attrezzate e polifunzionali, oppure sfruttando armadi a parete di diversa profondità. Al contempo, gli spazi meno profondi possono essere utilizzati per nascondere l’impiantistica. La profondità, quindi, è una possibilità da sfruttare al meglio in sede progettuale, sviluppando spazi deducibili a piccole dispense o, addirittura, cabine letto.

Organizzazione degli ambienti. Poiché superfici ristrette obbligano ad avere pochi ambienti, una scelta ottimale è quella di ridurre al minimo gli spazi accessori – come può essere un ingresso – e concentrarsi sulla flessibilità funzionale degli spazi più ampi. Lo stesso vale per gli accessori: dal divano apribile, che diviene un posto letto in caso di necessità, ai divanetti-cassapanca sfruttabili come ripostiglio, fino alla cucina dotata di sportelli che – una volta chiusi – la rendono un mobile a tutti gli effetti. Per quanto riguarda l’altezza dello spazio, è possibile sfruttarla al meglio creando soppalchi leggeri e utilizzabili come immagazzinamento o come vere e proprie cabine, consentendo di raddoppiare la permanenza delle persone in casa.

Legno e artigianalità. L’ispirazione nautica nell’architettura domestica viene ripresa e declinata anche a livello di materiali, così da ricreare ambienti caldi e confortevoli, dove funzionalità ed estetica sono elementi inscindibili. Uno dei protagonisti assoluti non può che essere il legno – trattato o naturale –, sia per il mobilio e l’arredamento sia, in alcuni casi, per la pavimentazione stessa. L’artigianalità è qui un punto centrale: in primo luogo perché garantisce elevati standard qualitativi, in secondo luogo perché consente versatilità costruttiva. Quella delle “case-barche”, infatti, è una realtà abitativa che richiede una progettazione sartoriale, studiata in ogni dettaglio, con soluzioni non convenzionali e su misura.

I progetti

Come dentro una barca

Giochi a incastro e flessibilità

di Gosplan Architects

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Una parete accompagna, suddivide e contiene

di llabb Architects

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Soluzioni funzionali in un’iconica scenografia

di Studio Ricciardi Architetti

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