Nascondere le macchie

di Giorgia Bollati

Nascondere le macchie

Un locale tecnico e funzionale: la lavanderia. Come realizzarla? Dove? E quali accorgimenti tecnici occorre adoperare per renderla il più confortevole possibile?

Ceste sparse e pile di indumenti stropicciati. Più si è in casa e più alla lavatrice e allo stendino è richiesto uno sforzo. Tessuti e abiti da lavare creano disordine: ogni inquilino accumula i suoi e, se non c’è uno spazio adibito alla loro sistemazione e pulizia, si rischia di produrre confusione. Un ambiente separato dedicato alla lavanderia può aiutare a organizzare i tempi di lavaggio, a dividere i capi tra colori e tipologia e a stirarli con ordine. Lavabo, lavatrice e stendini sono gli accessori di base per realizzare un locale ben attrezzato, a cui possono aggiungersi asciugatrice, asse da stiro fisso e molti altri elettrodomestici.

Tipologie di locale tecnico. Sulla base dello spazio che si ha a disposizione e delle componenti che si scelgono, è possibile realizzare un ambiente dalle caratteristiche diverse. «Un’opzione è la lavanderia ricavata all’interno del bagno – spiega l’architetto Salvatore Vicidomini dello studio di architettura Manuarino –, dove è possibile celare le sue parti dietro a una porta o un’anta. In alternativa, si può realizzare un locale indipendente, dove gli elettrodomestici possono essere impilati o sistemati sotto a un top con piano di lavoro e lavatoio. Ancora, un’ulteriore possibilità è il mobile su misura in cui si inseriscono gli elettrodomestici, magari in uno spazio come il corridoio».

Dove posizionare la lavanderia. In generale, chi sceglie di inserire uno spazio pensato per la pulizia possiede una casa di dimensioni generose, così che le opportunità sono molteplici. «Dal momento che si tratta di scarichi bianchi – dichiara l’architetto Serena Romanò –, la questione delle acque è facilmente gestibile e basta allacciarsi alla colonna di scarico condominiale. Sistemare la lavanderia vicino alla cucina può essere una buona scelta organizzativa, così che si accorpa tutta la zona di servizio in una stessa area. Soprattutto perché tra gli elettrodomestici, di solito, si ripongono anche scopa e paletta che sono più utili in quella parte dell’abitazione che si sporca di più, cioè, per l’appunto, la cucina»

Caratteristiche tecniche del locale. Tre sono gli aspetti a cui occorre porre attenzione: ventilazione, isolamento acustico e illuminazione. Poiché la lavanderia è un ambiente umido, garantire il corretto ricambio d’aria aiuta a mantenere lo spazio il più salubre possibile. Un impianto di vmc a supporto della ventilazione naturale generata da una finestra – che è sempre bene avere nelle vicinanze – può fare la differenza. «In un ambiente studiato ad hoc – aggiunge l’architetto Giuseppe Joi Donati architetto co-fondatore dello studio DBmLab –, è bene usare a rivestimento delle pareti una superficie che sia resistente all’umidità. Uno strato del genere può fare da finitura per un sistema in cartongesso con un doppio strato isolante interno in grado di neutralizzare il rumore delle tubature nelle pareti e le vibrazioni della lavatrice in funzione». Importante, infine, è progettare un’illuminazione che consenta di controllare le operazioni di pulizia e smacchiatura senza causare stress.

Nascondere le macchie
Foto di Gabriele Rivoli

Piccola, funzionale e poco invasiva

dello studio di
progettazione Manuarino

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Foto di Souheila Soula

Lavanderia, unità indipendente

di Serena Romanò

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Foto di Armando Moneta

I percorsi nascosti della biancheria

di Andrea Castrignano

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Articolo pubblicato su 100 Idee per Ristrutturare agosto 2021

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