Calore efficiente: le caldaie a condensazione

di Maria Chiara Voci e Paola Triaca

Calore efficiente: le caldaie a condensazione
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Le caldaie a condensazione sono ancora la soluzione preferita dai progettisti, soprattutto nel contesto di edifici condominiali

Avanzamento tecnologico e ambientale

Poco invasivo. Veloce. Garanzia di un miglioramento certo sia dell’efficienza che delle condizioni di benessere in un edificio. La sostituzione del generatore di calore è il primo passo per chi vuole mettere mano alla riqualificazione energetica della propria casa. Soprattutto, è un cantiere richiesto dall’avanzamento tecnologico e di qualità ambientale. Nel 2015, sono entrate in disuso le caldaie tradizionali, sostituite dalle più performanti caldaie a condensazione.

Negli ultimi anni le caldaie a condensazione, pur continuando ad avere ottimi rendimenti soprattutto nelle zone dal clima rigido e in edifici con impianti ad alta temperatura (radiatori per esempio), stanno a loro volta manifestando le criticità legate all’essere alimentate da combustibile fossile (perlopiù a metano). Una crisi alimentata anche dalla situazione energetica europea in periodo di guerra.

I sistemi in pompa di calore, alimentati con energia elettrica, sono una soluzione promettente e ritenuta più sostenibile sotto l’aspetto ambientale (a patto che l’energia di base sia prodotta da fonte rinnovabile). Tuttavia, specie nei fabbricati condominiali, progettisti, installatori e utenti mostrano ancora molteplici riserve sul funzionamento corretto di una pompa di calore in relazione a un sistema di distribuzione progettato per funzionare con una caldaia ad alta temperatura, sia sotto l’aspetto delle prestazioni sia dei costi operativi complessivi.

Esempio pratico

Per capire cosa comporti sostituire un generatore di calore va considerato innanzitutto che l’impianto di climatizzazione comprende tutta la distribuzione: cioè i tubi, l’emissione, i radiatori o altri elementi, compresi quelli per la regolazione (termostati e valvole). Il contribuente che intende sostituire la caldaia esistente con una delle caldaie a condensazione (l’ultima generazione raggiunge classi di efficienza A+) deve tenere conto che con l’occasione occorre installare anche un sistema di regolazione evoluto, che consente di misurare e conseguentemente tarare l’impianto in relazione alle esigenze di ciascuna stanza. Facendo qualche proiezione di costo, prendiamo il caso di una casa singola in cui ci sia solo da cambiare il generatore (e non le valvole).

A fronte di una spesa, per la sostituzione della vecchia caldaia con una nuova più efficiente a condensazione e posa di impianto di termoregolazione smart controllabile da smartphone, pari a 9.000 euro (comprese spese professionali), il contribuente potrà beneficiare dell’ecobonus con una detrazione IRPEF del 50% dell’importo da detrarre in 10 rate annuali di pari importo. Nell’esempio, il contribuente recupererà in 10 rate annuali di 450 euro l’importo di 4.500 euro (pari alla metà della spesa sostenuta).

In un condominio ipotetico di 10/15 appartamenti, l’investimento necessario sarà di circa 40/45mila euro la cui spesa sarà ripartita per millesimi. A questo si aggiungerà il costo per l’eventuale posa o sostituzione delle valvole termostatiche (che ormai sono obbligatorie) e che sono a carico di ciascuno proprietario in relazione anche al numero di unità scaldanti. Il singolo proprietario potrà poi portare in detrazione il 50% della spesa in 10 rate (nel caso venga cambiata solo la caldaia) o del 65% (se unitamente sono posate e/o sostituite le valvole).

Incentivi e bonus

I bonus che incentivano la sostituzione delle caldaie esistenti sono quattro:

  • il Bonus ristrutturazioni prevede di incentivare la posa della caldaia senza obblighi specifici di prestazione energetica congiuntamente a un intervento di ristrutturazione che nel complesso ha massimale di 96.000 €. La detrazione prevede il recupero della metà della spesa in 10 rate annuali di pari importo;
  • l’Ecobonus con detrazione nella percentuale del 50%, in vigore fino al 31/12/2024, incentiva la sostituzione del solo generatore, senza alcun altro intervento di efficientamento energetico, prevedendo la ripartizione della metà della spesa in 10 rate annuali con un massimale pari a 96.000€. La caldaia che viene installata deve essere a condensazione con efficienza almeno in classe A;
  • l’Ecobonus con detrazione nella percentuale del 65%, in vigore fino al 31/12/2024, consente di incentivare la sostituzione del generatore unitamente a interventi di ristrutturazione dell’impianto con realizzazione di sistemi di regolazione evoluti. Il generatore che viene installato deve essere a condensazione con efficienza almeno in classe A. L’incentivo prevede il recupero IRPEF del 65% della spesa ripartito in 10 rate annuali con un massimale pari a 96.000 €;
  • il Superbonus 110% – 90%, a scalare fino 70% nel 2024 e 65% nel 2025, permette di sostituire il generatore di calore quando al servizio di un impianto condominiale centralizzato, previo il rispetto dei requisiti necessari: doppio salto di classe energetica da ottenere anche congiuntamente ad altre opere di efficientamento energetico.

Articolo pubblicato su 100 Idee per Ristrutturare di novembre 2023

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