Nascosto a metà

di Elena Fassio

Nascosto a metà

Dividere il bagno in due ambienti garantisce la privacy, permette di sfruttare tutto lo spazio e dà la possibilità di usarlo contemporaneamente

In Italia, tradizionalmente, il bagno è costituito da una stanza unica con lavandino, wc, bidet, doccia e vasca. Altrove, in stati come Francia, Inghilterra o Stati Uniti, il wc viene spesso isolato in un ambiente a sé, chiuso da pareti e porta, all’interno o all’esterno dello stesso bagno. Scegliere di dividere in due la stanza da bagno, nascondendo allo sguardo la parte più privata che contiene wc e bidet, può essere però una soluzione igienica, funzionale ed esteticamente elegante, oltre a garantire più privacy.

Metratura. «Per dividere il bagno nascondendo i sanitari è spesso necessario avere a disposizione una metratura maggiore rispetto all’ambiente unico», spiega l’architetto Laura Mapelli dello studio Mob Architects. «La situazione ottimale si presenta quando si possono unire funzionalmente due ambienti prima separati, come un bagno di servizio e una lavanderia o una stireria. Altrimenti si rischia di dover chiudere una parte della stanza, impedendo a una delle due parti di accedere alla finestra. In questo caso, se non esistono specifiche esigenze di fruizione contemporanea, è consigliabile mantenere una stanza unica più ampia».

Funzione. Specialmente nelle case che hanno un solo bagno, o abitate da famiglie numerose, spesso è necessario che più persone utilizzino il bagno contemporaneamente. Uno fa la doccia, l’altro carica la lavatrice, qualcuno si trucca, qualcuno deve usare il wc. «Quando ci sono esigenze di fruizione contemporanea, è meglio se ogni ambiente mantiene il proprio ruolo e la propria privacy, anche per comodità d’uso», spiega l’architetto Annalisa Carli. «Nella stanza quadrata tradizionale lo spazio centrale normalmente rimane inutilizzato. Per questo io stessa consiglio totem, colonne o pareti attrezzate che dividano l’ambiente, nascondendo la parte più intima e permettendo di sfruttare tutto lo spazio. Ma solo se le dimensioni e le finestre consentono di mantenere entrambi i vani areati e illuminati».

Illuminazione. «L’illuminazione ottimale per un bagno diviso in due parti sarebbe una doppia finestra o una finestra condivisa dalle due aree, sia per il passaggio della luce che dell’aria», spiega l’architetto Paola Oliva dello studio Brainfactory. «L’illuminazione artificiale si può però utilizzare con risultati molto soddisfacenti nelle zone che, pur beneficiando del ricambio d’aria, rimangono in ombra». Ne sono un esempio i led nella zona doccia o i faretti sopra lo specchio del mobile, che permettono di ottenere una luce funzionale, calibrata e ben indirizzata.

Nascosto a metà

Ambienti divisi per garantire privacy

di Architetto Annalisa Carli

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Sfruttare il centro della stanza

di Studio Brainfactory

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Una stanza dedicata al benessere

di Studio Mob Architects

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Articolo pubblicato su 100 Idee per Ristrutturare settembre 2020

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