Scegliere la piscina ideale

di Paola Addis e Cecilia Toso

Scegliere la piscina ideale

Che sia precostruita o customed, prima di realizzare una piscina si devono considerare molti aspetti tecnici, estetici ed economici. Anche a seconda di dove la si andrà a posizionare. Come racconta l’architetto Francesca Diano, «in giardino si dovrà valutare se il terreno ha bisogno di un rinforzo; su un terrazzo è importante invece ricordare che la piscina vi dovrà essere trasportata con una gru e che poi avrà un peso costante dovuto al carico d’acqua, che potrebbe richiedere sottostrutture di rinforzo». Scelto il luogo e verificati gli eventuali permessi richiesti dal comune, soprattutto sugli scarichi, è il momento di decidere tipologia e materiale.

«Oggi tra le piscine sono sempre più diffuse le strutture in acciaio inox, che offrono una buona resa e anche durabilità». Oppure si può optare per le vetroresine. Tra i rivestimenti la scelta è ampia e legata all’effetto che si vorrà ottenere, ma anche alla necessità di limitare scoloramenti, fessurazioni o deterioramenti.

Non secondaria, inoltre, è la decisione relativa al sistema di purificazione e di riciclo dell’acqua. Al cloro o al sale? Con bocchette o a sfioro con caduta laterale dell’acqua? Discorso diverso invece per la fitodepurazione, che comporta progettazione strutturale ed estetica diverse.
In una piscina la parte tecnologica – pompe di calore che riscaldano l’acqua, filtri, sistema di ricircolo – è insieme al rivestimento quella più soggetta a usura e che richiede più manutenzione. È importante per esempio «controllare regolarmente i livelli di cloro, per verificare il funzionamento del sistema, e tutta l’impiantistica».

Per agevolare le operazioni è previsto quindi un vano tecnico, interrato ma accessibile, in cui incassare i macchinari. Infine, la copertura: «esistono sistemi molto interessanti, sottoforma sia di teli tecnici sia di soluzioni con lamelle in legno o altro materiale, spesso integrate all’interno delle piscine, chiuse o arrotolate su uno dei lati brevi». Mantengono il calore, riducono l’evaporazione dell’acqua e, durante il periodo invernale, tengono pulita la struttura ed evitano i danni degli agenti atmosferici. «Spesso sono calpestabili, in modo da poter utilizzare la superficie».

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