Addio al gas

di Leonardo Selvetti

Addio al gas
Smiling young African American woman using air conditioner, cooler system remote controller, switching, setting comfort temperature in living room, resting on cozy sofa at home, enjoy fresh air

Vivo in un appartamento a Roma e vorrei sapere se conviene sostituire la caldaia a gas con una pompa di calore. In tal caso, quali sono le opzioni più adatte?

Rosa B, Roma

Le pompe di calore elettriche sono una soluzione che combina efficienza, qualità dell’aria indoor e risparmio economico rispetto agli impianti tradizionali. Una tecnologia «resa sempre più efficiente dai moderni sistemi di controllo e dai nuovi refrigeranti utilizzati», come spiega Egisto Canducci, consulente di Mce Lab. Le tipologie più diffuse sono quella aria-aria e quella aria-acqua. La prima viene utilizzata «prevalentemente in funzione di climatizzazione estiva o per riscaldare nelle stagioni intermedie e, spesso, non è indicata come unica fonte di riscaldamento». Al contrario, la seconda produce anche acqua calda sanitaria e può alimentare diversi tipi di impianti: «idronici, radianti a pavimento, parete o soffitto e ventilconvettori, nonché quelli con i classici radiatori, sebbene in questo caso occorra verificare la funzionalità alle temperature massime di mandata delle pompe».

Esiste anche una tipologia aria-acqua, con tecnologia “a cascata”, che consente di raggiungere temperature sul lato acqua di 80 gradi centigradi, ma è più costosa e conviene solo in situazioni di freddo estremo. In generale, una pompa di calore «risulta più conveniente dal punto di vista ecologico se ha un COP (coefficiente di prestazione) medio di almeno 2.5, mentre per essere anche conveniente economicamente serve un SCOP (rendimento medio stagionale) maggiore di 3». Quest’ultimo valore è il rapporto tra energia elettrica consumata ed energia termica ottenuta, e viene fortemente influenzato del dimensionamento della pompa di calore, dal tipo di terminali e dalla temperatura media esterna del periodo di riscaldamento.

Nel caso in oggetto, Roma, il valore medio esterno risulta «molto adatto alle PDC aria-acqua e quindi – previo corretto dimensionamento, installazione e utilizzo delle tecnologie oggi presenti sui macchinari – è facile attendersi uno SCOP superiore a 4 e un costo per kWh di circa 6 centesimi, in confronto a uno, per la stessa unità di misura, di circa 10 centesimi se prodotto con una caldaia a gas di ultima generazione», conclude Canducci.

Addio al gas

TECNOLOGIA GREEN

Il funzionamento di una pompa di calore elettrica è simile a quello di un comune frigorifero, ma invertito. Si tratta di una tecnologia che estrae il calore dall’esterno – più precisamente, da una fonte naturale al 100% rinnovabile (aria, acqua o suolo) – e lo trasferisce all’interno dell’unità immobiliare alla temperatura idonea. Per realizzare questo processo – che non richiede combustione – le pompe utilizzano energia elettrica, la quale a sua volta può essere prodotta da fotovoltaico o altra rinnovabile (in base al Piano Energia e Clima, nel 2030 la soglia di rinnovabile arriverà al 55%, mentre nel 2050 al 90%). Al contempo, i fluidi refrigeranti eco-friendly garantiscono il massimo rispetto per l’ambiente anche nel caso di perdite impreviste. In grado di funzionare a pieno regime anche in condizioni estremamente rigide e a temperature del fluido riscaldante di 60/65 gradi, le pompe di calore elettriche soddisfano.

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