Il tetto: un riparo perfetto

di Paola Addis e Cecilia Toso

Il tetto: un riparo perfetto

Il tetto è un cappello che copre la nostra testa e che lavora in sinergia con tutte le parti della casa, con un ruolo fondamentale nell’isolamento termico e nell’efficientamento. «In Italia veniamo da un patrimonio edilizio molto vecchio, spesso degli anni Sessanta e Settanta, con strutture in cemento armato a bassa prestazione» racconta l’architetto Daniele Menichini. «Non si può quindi pensare di affrontare una ristrutturazione senza considerare l’aspetto energetico e andando al risparmio: un intervento ben fatto dura nel tempo e riduce le manutenzioni successive».

Oggi si preferisce infatti una struttura in legno, spiega l’ingegnere Giulio Missaglia, di Galimberti srl «in questo modo si può avere un tetto con un peso inferiore gravante sulla struttura sottostante rispetto a un tetto in laterocemento e con un aspetto estetico decisamente migliore». Sopra, si posa un freno al vapore, poi l’isolante, la ventilazione, una guaina traspirante e allo stesso tempo impermeabile e infine il manto di copertura.

Se c’è un lucernario, è importante renderlo parte della ristrutturazione: «le uscite tetto vanno sigillate con delle guarnizioni e nastri di sigillatura» specifica Missaglia. Se invece si decide di approfittare della ristrutturazione per inserirne uno, è importante «fare attenzione al grado di sismicità del luogo, soprattutto se la struttura è in cemento armato» racconta Menichini, spiegando però che con le dovute accortezze è possibile inserirlo.

Le soluzioni sono molteplici, «più standard oppure più industrializzate, con cassoni prefabbricati utili soprattutto per la velocità di posa» spiega Missaglia. Va quindi valutato caso per caso. Inoltre oggi si sta facendo strada la soluzione dei tetti verdi che, secondo Menichini «è ideale da un punto di vista di prestazioni energetiche e ambientali: abbatte le polveri inquinanti, gli impatti acustici e le bombe d’acqua; preserva la biodiversità e fa da appoggio per la fauna urbana; è esteticamente interessante e attenua le isole di calore, rendendo la vita in città più sana», specifica. Se in Italia si stanno lentamente diffondendo, nello stato di New York è stata recentemente approvata una legge che ne obbliga l’utilizzo in ristrutturazioni di costruzioni moderne.

Continua a leggere sulla rivista digitale

© Riproduzione riservata.

Partner

I più letti